lunedì 17 gennaio 2011

Full servito

Rieccomi qua. So già che direte:"Ma come, non t'eri levato dalle balle? Sei un buffone!" 
Ebbene si, avevo effettivamente foldato (termine giovanile pokeristico che spiega un'uscita di scena) fino a che qualcuno della dirigenza mi ha dimostrato che ancora tiene davvero alla mia presenza in panchina. E appena ho ricevuto questo attestato di stima (oltre alla promessa di impegnarsi per sistemare la mia situazione...), ho deciso di rientrare a dare una mano allo Psycho Team.
Perché mentre a Poker si abbandona il gioco quando non si hanno le carte, io in mano avevo servito un Full di donne.


Questa squadra per me è speciale, riesce sempre a darmi soddisfazioni incredibili, e anche quest'anno non è stata da meno: QUALIFICAZIONE AI PLAYOFF CON 3 GIORNATE DI ANTICIPO,  battuta 3-0 la prima in classifica, prestazioni eccellenti in svariate occasioni, nonché un miglioramento netto da parte di tutte.

Mi sento in dovere di ringraziare questo gruppo fantastico per il divertimento che riesce a darmi ad ogni allenamento e per le emozioni che mi regala ad ogni partita (magari le mie coronarie non la pensano allo stesso modo...).

GRANDE PSYCHO TEAM! 

Ora però alziamo il Cip e puntiamo più in alto!!!!!

martedì 30 novembre 2010

Arrivederci

Spero sia un arrivederci, caro Psycho Team: io mi fermo qui.

Ho provato a fare finta di nulla, ho ascoltato l'invito di Max a cominciare questa nuova stagione, ma ora non ce la faccio più. Le prese in giro continue, le bugie, le latitanze disarmanti ed ora la consapevolezza di essere tornati al punto di partenza, hanno raggiunto il mio limite di tollerabilità.

Uscire per andare agli allenamenti con tua figlia che, lacrime agli occhi, ti dice "babbino non andare..." lascia il segno, specie se coloro (e chiaramente non mi riferisco alla squadra) per cui ti impegni e per cui lavori, per cui sacrifichi il tempo che potresti dedicare alla tua famiglia, ti ripagano con "fregnacce" della peggior specie.

Credo di aver sempre operato nella trasparenza e nella correttezza con tutti: presidenti, dirigenti, giocatrici e collaboratori, ma spesso non sono stato ripagato con la stessa moneta, perché bastava essere chiari da subito e ognuno avrebbe potuto decidere il da farsi liberamente. Purtroppo non è andata così e sono costretto ad arrendermi.

Mi mancherete di brutto compagne di cento battaglie, di qualche 464 (sempre pochi), di mille risate e di grosse magnate (sempre poche).


In bocca al lupo ragazze.
Il vostro primo tifoso.

martedì 23 novembre 2010

Scusa ma ti voglio pagare (magari domani...)


Il buon Federico Poccia ci ha visto lungo anche questa volta. 
E' infatti in uscita in tutte le peggiori librerie il suo nuovo libro: Scusa ma ti voglio pagare (magari domani...).
Questa ultima opera si differenzia dalle sue prime fatiche (anche se il titolo del libro potrebbe far pensare diversamente) per il fatto che è più un libro a carattere istruttivo che un semplice romanzo per bimbeminchia

Il volume infatti si occupa principalmente di fornire un valido aiuto tramite scuse ed alibi a chiunque abbia un debito con chicchessia, tramite un decalogo di frasi da adoperare per le situazioni più delicate: il momento in cui ci si trova faccia a faccia con il creditore.

Tutti sono bravi ad evitare il creditore non rispondendo al cellulare o schivando scaltramente i luoghi in cui gli incontri ravvicinati del quarto tipo possano verificarsi.

Ben più difficile è scontrarsi faccia a faccia ed imbambolare il creditore con spiegazioni che siano credibili e non paradossali. Questo libro ci insegna questo. A cavarsela ingegnosamente quando ci si trova a dover dare delle risposte. 

Ecco alcuni esempi:
"Sono davvero rammaricato, ma il tuo assegno è andato a fuoco perché era sul tavolo sotto una lente di ingrandimento ed un raggio che è sbucato improvvisamente dalla persiana lo ha incendiato... Lunedì quando apre la banca te lo riporto, perché sfiga vuole che abbia finito il libretto gli assegni"  

"Mi vergogno un po' a dirlo, ma un esercito di acari affamate è entrato sotto il materasso dove custodivo il tuo contante e se l'è mangiato tutto, lasciando solo la filigrana, che, come tu ben sai, è poco digeribile

"Ma come non ti è arrivato il bonifico? Sono sicuro di averlo fatto...Senti... Ma il tuo Iban non è: 166 e conti fino a 6? 123456?"

L'aspetto interessante di questo pratico volumetto tascabile per ogni emergenza è l'interattività con il lettore: sono infatti graditissimi suggerimenti per la seconda edizione, Scusa ma ti voglio fare un vaglia postale. Inserite nei commenti le vostre scuse e riceverete gratuitamente una copia del primo volume, autografata da Federico Poccia.

martedì 9 novembre 2010

E' arrivato Shpalman!


Grazie Shpalman.

Ancora una volta ci hai aiutato. Ti avevamo chiesto una mano per la partita contro Matelica e tu sei accorso subito da noi. Mi hai chiesto chi sarebbe scesa in campo sabato e ti ho dato l'elenco atlete in modo che tu potessi fare il lavoro sporco.
E come al solito, non hai deluso le nostre aspettative. Hai Shpalmato tutte le nostre "facce di merda" per intimorire le avversarie, per spaventarle; sei riuscito nell'impresa di rovinare i bei visini delle nostre atlete per permetterci di vincere l'incontro.



Ma il momento più bello è stato quando, sul punto che ha sancito la nostra vittoria schiacciante contro Matelica, hai pulito i nostri volti e lasciato nella merda le nostre avversarie.



SHPALMAN, CI MANCHERAI DI BRUTTO.
(NON LA PALLEGGIATRICE DI MATELICA...)

mercoledì 3 novembre 2010

Un nuovo Sindacato

SENIGALLIA. Il 2 Novembre è una data che tutti i pallavolisti dovranno ricordare d'ora in poi. Nasce infatti un nuovo Sindacato in difesa dei diritti dei giocatori: la PELLICCISL, che sorveglierà contro i soprusi commessi da allenatori e dirigenti nonchè custodi e bidelli di palestre.

Leader assoluta di questa lodevole iniziativa è Alessia Pelliccia, sempre molto sensibile alle ingiustizie, probabilmente per gli abusi su di lei commessi dagli allenatori che ha avuto, che l'hanno massacrata di 464.

Le prime proposte avanzate da Pelliccia si articolano su 5 punti fondamentali:

1 - La temperatura dell'acqua di lavaggio dei corpi dei giocatori allenatisi deve essere compresa tra i 30°C e 35°C (tra gli 86°F e 95°F o tra i 303.15kelvin e i 308,15kelvin)

2 - L'orario dell'allenamento non può assolutamente slittare oltre i 30 minuti rispetto all'orario prestabilito e fissato sull'ora di Greenwich + 1 e mostrato pubblicamente nell'orologio al Carbonio-12 acquistato dal Capitano Francesca Berluti.

3 - In palestra il tasso d'umidità assoluta non deve mai superare quella del Tropico del Capricorno, o analogamente, a quella misurata sotto l'ascella pezzata di Sara Pierantonietti.

4 - Il "rimbombo" in palestra deve essere inferiore a quello misurato in Decibel a distanza di 3 Yards dall'Aeroporto di Falconara Marittima, durante il passaggio di un Boeing 747 in fase di decollo, o, analogamente ad un rutto di Rello.

5 - L'areazione degli spogliatoi deve essere tale che il ricambio totale dell'aria avvenga nel lasso di tempo che corrisponde al tempo in cui Giulia Del Bene realizzi il record del mondo sui 400mt piani (21 secondi netti.)


Se queste condizioni non verranno rispettate, le pallavoliste avranno il diritto di scioperare pacificamente per l'intera durata dell'allenamento. Sono permesse manifestazioni con striscioni e bandiere e sciarpe.

Si attende la risposta dello staff tecnico allenante per firmare il nuovo contratto dei pallavolisti.

giovedì 2 settembre 2010

Colpo di mercato

Dopo i colpi di Zlatan Ibrahimovic al Milan e Marco Borriello alla Roma, ecco che anche la AS Volley piazza un colpo di mercato importante: la schiacciatrice Silvia Venturi.

Dopo un glorioso passato in quel di Ostra Vetere, la schiacciatrice scoperta decenni or sono da Mister Tonelli, approda finalmente a Senigallia, dopo anni di corteggiamento serrato da parte di  Coach (?) Badioli.

Nota già agli assidui frequentatori di questo blog come la colpevole principale per la conquista del titolo di +S da parte del sottoscritto (grazie alla cancellazione per ore dei cookies, mezzuccio che le ha permesso di votare più e più volte), ha dimostrato di potersi integrare benissimo in questo gruppo di cazzari, grazie al blog Righetto's Team, poi Rocco Tarocco, da lei egregiamente ma soprattutto stupidamente gestito. 

Le sue gesta pallavolistiche non se le ricorda nessuno, perciò ecco che noi tutti ci aspettiamo che venga qua e ci rinfreschi la memoria.

Il nuovo acquisto verrà presentato alla stampa stasera alle ore 20.00 presso il PalaGhepardi.

giovedì 29 luglio 2010

Vissani e Uliassi dei poveri

Ci sono cuochi improvvisati che riescono a rovinare un bel piatto di lasagne carbonizzando letteralmente la adorabile crosticina prevista sulla superficie.

Altri che invece presentano un bellissimo piatto in stile Novelle Cuisine, con movimentati letti di verdure e decorazioni che colpiscono gli occhi, ma che poi all'atto pratico, non ti riempono a sufficienza lo stomaco costringendoti ad una tappa al McDonald per tamponare le insistenti richieste del tuo ventre.

Altri sarebbe meglio che non si cimentassero proprio, per evitare di intossicare i commensali.

Rari sono quelli che presentano un piatto alla perfezione, nelle giuste quantità, con un gusto originale e sopraffino.

Beh, io il ristorante AS Volley l'ho frequentato per molti anni e posso raccontare di essermi imbattuto in due tipi di chef: il primo ed il terzo.

Dopo aver praticamente abbandonato questo ristorante due anni fa, disgustato e avvelenato dallo chef del momento, sono stato richiamato dal nuovo ristoratore del locale, di cui mi fidavo ciecamente, per compatibilità di vedute, modo di porsi, pacatezza e serietà, che mi propose una situazione ideale: la conferma del gruppo per cui stravedo, nel campionato che gli compete, il tutto nella MIA (perchè ormai la sento mia, dopo decenni passati in questo ambiente, tra giocatore ed allenatore) società, per giunta vicino casa: un bel piatto di lasagne della nonna insomma, con tutti quei bei stratini di pasta fatta a mano, intervallati da abbondante besciamella e tanta, tanta succulenta ciccia dentro.

Messo il piatto in forno, pregusto la pietanza con impazienza, ma dopo la prima stagione, inizio a pensare che ormai sia ora di togliere la teglia! 

A fine  di quest'anno noto con sommo disgusto che ormai il danno è fatto. La croccante crosticina non c'è più. Nera. Bruciata. Carbonizzata.

Il cuoco è riuscito a rovinarmi il mio piatto preferito. In realtà il piatto sarebbe ancora ottimo, perchè tutti gli ingredienti sono di gran qualità, ma me lo sta presentando malissimo, con quel carbone sopra non commestibile, con dei modi di servire veramente indigesti, anzi inesistenti: è come se dovessi andare io in cucina a prendermi il piatto di portata che mi spetta.

A questo punto spero che le cose si risolvano al più presto perchè comincio ad averne abbastanza.

Se il mio ristorante preferito non proporrà più cibo mangiabile per il sottoscritto, dovrò, con dispiacere indescrivibile, fare una tappa al McDonald...